Il trattamento standard per il cancro del colon in stadio III o stadio II ad alto rischio prevede la chirurgia seguita da 3-6 mesi di chemioterapia. Nonostante ciò, la recidiva si verifica nel 20-40% dei pazienti. Inoltre, chirurgia e chemioterapia causano effetti collaterali che riducono la qualità della vita (QoL) e il funzionamento fisico. Sono quindi necessari interventi che migliorino sia la sopravvivenza sia la qualità della vita.
Gli autori segnalano che studi preclinici hanno evidenziato il potenziale dell’esercizio fisico nel rallentare la crescita tumorale, incluso il carcinoma del colon. Inoltre, studi osservazionali hanno mostrato che i pazienti con tumore colorettale che praticano regolarmente attività fisica ricreativa dopo le terapie presentano un rischio minore di recidiva e mortalità, anche nei casi di malattia in stadio III.
I possibili meccanismi includono effetti dell’esercizio su fattori metabolici di crescita, infiammazione e funzione immunitaria.
Nel trial randomizzato di fase III denominato CO.21 (Colon Health and Lifelong Exercise Change, CHALLENGE), è stato dimostrato che un programma strutturato di esercizio fisico della durata di tre anni, avviato entro sei mesi dalla fine della chemioterapia adiuvante, migliora la sopravvivenza libera da malattia (DFS). Rispetto al solo supporto educativo, l’intervento ha mostrato anche segnali positivi sulla sopravvivenza globale (OS), sulla funzionalità fisica percepita dai pazienti, nonché sulla forma fisica e sulla performance fisica oggettiva, con un aumento contenuto degli effetti avversi a carico dell’apparato muscoloscheletrico.
Questi risultati offrono evidenze solide di un rapporto beneficio/rischio favorevole dell’esercizio fisico strutturato rispetto alla sedentarietà, sostenendone l’inclusione tra le cure standard per i pazienti con carcinoma del colon.
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Colon e attivita fisica