Secondo la nuova definizione di disabilità, recepita dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e legiferata dal D.Lgs. n. 62/2024, la condizione di disabilità deve ora intendersi come «una duratura compromissione fisica, mentale, intellettiva, del neurosviluppo o sensoriale che, in interazione con barriere di diversa natura, può ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri».
È sicuramente importante sottolineare lìinnovativo carattere relazionale dato alla disabilità,e di interazione – ambientale, culturale, sociale e comportamentale.
Le disabilità mentali, nell’ambito psicologico, si riferiscono a condizioni che influenzano il funzionamento cognitivo, emotivo e comportamentale di una persona.
Queste disabilità possono derivare da una varietà di cause, tra cui fattori genetici, ambientali o esperienze di vita. L’approccio psicologico per supportare le persone con disabilità mentali si concentra su interventi personalizzati che mirano a migliorare la qualità della vita, potenziare l’indipendenza e favorire l’integrazione sociale.
È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione per abbattere lo stigma associato a queste condizioni.
Altresì è di vitale importanza considerare il ruolo delle famiglie e delle reti di supporto.
Le famiglie svolgono un ruolo cruciale nel fornire sostegno emotivo e pratico.
Inoltre, la collaborazione tra professionisti della salute mentale, educatori e la comunità può fare una grande differenza nel creare un ambiente inclusivo e di supporto. La sensibilizzazione e l’educazione della società sono fondamentali per promuovere l’inclusione e il rispetto per tutti.